I tempi si sono evoluti e non esiste soltanto la famiglia “tradizionale” che si costituisce con il matrimonio. Bensì, il concetto di famiglia diventa più ampio e comprende anche le seguenti tipologie: Famiglie ricostituite, Famiglie allargate, Famiglie monoparentali, Famiglie arcobaleno/omogenitoriali. Ora, queste diverse tipologie di famiglie devono assumere una forma legale per la tutela di tutti i componenti, che però non è soltanto quella del matrimonio religioso. Tutti avrete sentito parlare di “convivenza di fatto”, così come di “unioni civili”. Quando due soggetti si uniscono e vogliono formalizzare la loro unione, queste sono le alternative al matrimonio religioso.
Ma guardiamo un po’ di dati sullo stato delle famiglie in Italia, l’ISTAT in questo caso ci può aiutare. Vediamo subito come 2/3 della popolazione italiana fa parte di una famiglia, che sia con figli, senza figli o monogenitoriale. Nello specifico le famiglie con figli rappresentano solo circa 1/3 della popolazione, che è un dato che si collega chiaramente al calo delle nascite degli ultimi decenni.
Vien da sé che le esigenze patrimoniali di tutte queste famiglie sono una diversa dall’altra, anzi, quasi sempre ci sono più esigenze che coesistono tutte insieme. Stiamo parlando ad esempio della costruzione di nuovo patrimonio, oppure dell’esigenza di sviluppare il patrimonio esistente per mantenere il potere d’acquisto negli anni. Oppure si parla anche di tutela del patrimonio, ad esempio legale e fiscale, fondamentali in molti casi e, perché no, anche una tutela successoria che è tanto utile quanto spesso trascurata.
Come potete vedere difficilmente queste sono esigenze indipendenti l’una dall’altra, è molto più probabile invece ritrovarle tutte o quasi insieme.
La Scelta del Regime Patrimoniale e dell'Intestazione degli Asset
Fino ad ora abbiamo visto che i due individui che decidono di unirsi (in matrimonio o in altra forma giuridica) sono prima di tutto singoli individui e poi una coppia ed hanno esigenze particolari. Una prima scelta da prendere è il regime patrimoniale, ovvero la configurazione legale che la coppia assumerà. Una volta che la coppia si è “formalizzata”, ossia ha assunto una forma giuridica con determinate caratteristiche e peculiarità, esistono diversi strumenti che possono essere utilizzati quando si configurano particolari situazioni all’interno della coppia stessa che possono andare ad intaccare il patrimonio.
Come per la parte giuridica, anche per la parte finanziaria ci sono delle scelte iniziali fondamentali da prendere all’interno di una coppia: a chi intestare il conto/gli asset? Quale forma di gestione del denaro dobbiamo scegliere (congiunta, disgiunta, mista)? Che cosa implicano queste scelte per il proprio patrimonio? Parliamo quindi di intestazione e forma.
La forma di gestione del conto corrente e degli investimenti determinerà conseguenze da non sottovalutare in merito alla “prova delle proprietà”. Questa prova è data prima di tutto da un dato fondamentale: l’intestazione del bene. L’intestazione può essere singola oppure cointestata.
Partiamo dalla prima tipologia, quella forse più semplice, ovvero la singola intestazione: è facile capire in che cosa consiste, ovvero nell’intestazione di un bene soltanto a una persona. È importante però capire che la singola intestazione è utile ad esempio anche all’interno di una famiglia, nel caso in cui si voglia mantenere una propria identità finanziaria per diversi motivi (es. io ho un conto intestato solo a me per il pagamento dei contributi). La co-intestazione conferisce invece gli stessi diritti e gli stessi obblighi a tutti i cointestatari e ognuno di loro può compiere operazioni senza limiti. È utile per qualsiasi tipologia di unione, conviventi, sposati, ma anche all’interno di una famiglia in generale, per esempio se ci sono situazioni in cui la mamma o il papà sono anziani e i figli adulti così possono fare tutte le operazioni del caso. Un’alternativa alla cointestazione può essere il conferimento di una delega o di una procura, tuttavia occorre precisare che le operazioni che si possono effettuare in delega sono limitate.
Quali sono i vantaggi finanziari della cointestazione? È un modo utile e pratico per il passaggio di soldi senza l’utilizzo di un professionista (notaio) che verifichi tutti i passaggi. Inoltre, in termini di vantaggi giuridici si tratta di dotare di provvista il cointestatario (ma occorre pensare ai problemi in fase di gestione).
Come agiscono i cointestatari nella gestione del denaro? Esistono 2 forme:
1. La forma congiunta: nella prassi non viene usata spesso, poiché ogni azione avrebbe bisogno dell’autorizzazione da parte dell’altro intestatario.
2. La forma disgiunta: è più comune in quanto non richiede l’autorizzazione di ogni intestatario per eseguire operazioni
Un utile inciso: in caso di co-intestazione in forma disgiunta (entrambi possono compiere operazioni senza limiti) ci possono essere illeciti nel comportamento di uno dei due utenti.
In Conlusione
É fondamentale conoscere le modalità, giuridiche e finanziarie, che consentono di proteggere e tutelare il proprio patrimonio e quello dei componenti di una eventuale famiglia. Il Consulente Finanziario e Patrimoniale deve conoscere l’esistenza di determinati strumenti giuridici e determinate soluzioni patrimoniali per poter raggiungere lo scopo finale: quello di tutelare gli investimenti, i risparmi di una vita, e di destinarli alle generazioni a venire nel modo più efficiente possibile. In caso di necessità specifiche come possono essere quelle di tipo legale, successorio, e fiscale la figura del Consulente Patrimoniale non si sostituisce ad un professionista specializzato. Bensì, grazie ad una consulenza orientativa iniziale, fornisce all'investitore delle fondamenta solide su cui lavorare e riflettere con il professionista di riferimento.
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