Le scelte di investimento di cui ci occupiamo nascono da una pianificazione finanziaria e patrimoniale per obiettivi di vita costruendo soluzioni di investimento funzionali e piani finanziari globali ove necessario. Tuttavia, nonostante si parli di pianificazione e quindi di strategie di medio-lungo termine, l’investitore prima o dopo si ritroverà inevitabilmente a vivere diversi momenti sui mercati finanziari: i momenti “belli” e i momenti “brutti”.
Tendenzialmente l’investitore ha reazioni diverse in base a come sta andando il mercato e le sue emozioni influenzano irreversibilmente le sue scelte di investimento di breve periodo, con il rischio che tutta la pianificazione di medio-lungo termine venga intaccata. Quando le emozioni influenzano il comportamento dell’investitore, spesso si cade in trappole cognitive (dall’inglese, “cognitive bias”).
I Bias Cognitivi nel contesto della Finanza Comportamentale
La branca della Finanza Comportamentale è estesa e, in quanto materia relativamente moderna, si evolve quotidianamente. Questo articolo vuole trattare alcuni degli errori comportamentali più comuni e pericolosi tra gli investitori ma ci sarà spazio per discuterne di ulteriori in futuro.
Ecco alcuni dei "bias" da temere:
1. Present bias - Distorsione del presente
Questa trappola cognitiva dà la percezione che i problemi della quotidianità sembrano diventare insormontabili e quindi l’investitore tende a generalizzarli.
2. Projection bias – Distorsione della prospettiva
La prospettiva di un investitore è distorta quando egli/ella tende a leggere il futuro usando le regole del presente, traslando quindi il presente nel futuro senza capire che il futuro è spesso molto diverso dal presente.
3. Empathy gap bias - Errore empatico
Questa trappola cognitiva è legata ai “neuroni a specchio”, i quali fanno sì che quando si ha a che fare con situazioni o persone negative, allora si tende ad assumere atteggiamenti negativi.
4. Mental accounting bias- Errore di contabilizzazione mentale
L’investitore spesso cade nella trappola di fare tutto a mente, perdendo la visione d’insieme perché tende a concentrarci su un singolo dato, su un singolo rendimento o su una singola attività. Per esempio, quando un investitore legge una contabilizzazione di attività finanziarie, la sua mente tende a focalizzarsi sui valori in rosso e non su quelli in verde, anche se i valori in verde dovessero essere maggiori di quelli in rosso.
Essere a conoscenza dell'esistenza di queste trappole cognitive consente all’investitore di aumentare la propria consapevolezza e cercare di non caderci quando si verificano situazioni di mercato particolari. L’obiettivo è quello di non farsi sopraffare dalle emozioni, positive o negative, e quindi di mantenere il più possibile il focus sugli obiettivi pianificati in principio senza farsi influenzare dagli eventi del presente.
Non è certamente un lavoro semplice da fare, quello di controllare la propria emotività quando tutt’intorno si stanno verificando eventi particolari. Ecco perché appoggiarsi a un esperto del settore è fondamentale per mantenere la rotta e per fare valutazioni oggettive che consentano di prendere decisioni di investimento coerenti con i propri obiettivi e le proprie esigenze.
Comentarios